Vabbè salve cari 25-ipotetici-lettori, eccomi tornata. Dall'ultima volta che ho scritto sono successe tante cose, talmente tante che non ne ricordo neanche una.
Be', prima ancora che ricominciasse la scuola ci sono state le vacanze. Beelle. Posso riassumerle dicendo che ho passato queste duesettimaneoquellocheè a "cercare il Natale", impresa per la quale ho impiegato tutte le mie forze e gran parte del mio tempo, ma che è risultata vana e senza troppi risultati.
Insomma, il Natale quest'anno, non era nell'aria. Quando ero piccola, quattro o cinque anni fa, il Natale si trovava. In ogni angolo, in ogni strada, cominciavo a sentirlo a partire dalla prima metà di Novembre: l'odore dell'inverno impregnava tutto ciò che mi circondava.
Ora, sulla pelle, è tutto così...insipido. Il Natale è solo pubblicità, puttane in calzamaglia, Coca-Cola, squallidi pupazzi di Babbo Natale che tentano invano il suicidio un balcone sì e uno no.
L'unico momento in cui ho sentito lo spirito natalizio (sembra stupido detto così, in effetti) è stato verso le 17.00 del 24 Dicembre. Una lunga passeggiata nelle strade al centro di Pescara mi ha infuso nell'anima un calore prezioso, quel calore familiare che solo certe immagini possono dare.
Non è stato nulla di esagerato, non come quei bambini delle pubblicità che addentano i panettoni o quelle foto/cartoline nelle botteghe dei fotografi né tanto meno come quei film americani dove la famiglia felice si riunisce attorno ad una tavola imbandita. Niente del genere.
Solo...camminare tra la gente (cosa che raramente mi rende felice) con le mani in tasca e la mia fedele sciarpona di lana e sentire il profumo delle castagne, vedere le vetrine addobbate, le ghirlande, i musicanti di strada...non so. Mi ha dato sensazioni che provo raramente e che, come tutte le emozioni piacevoli, è svanito quasi subito. Il mio "cenone" del 24 Dicembre è stato a base di pasta avanzata dal pomeriggio e patate prefritte congelate riscaldate al microonde. Il pranzo del 25 è stato piacevole e forse la candela al centro della tavola ha riacceso il mio amore per il Natale...ma è durato poco..
Talmente poco che il 31 è arrivato anche troppo in fretta. Così come il primo gennaio, giorno dell'avviamento ufficiale dei compiti delle vacanze, che ha portato al fatidico giorno dell'inizio della scuola.
E finalmente, dopo due settimane di bel tempo, sole marzolino e passeggiate al mare ecco arrivare.....la pioggia.
Fottutissima pioggia. Neanche un fiocco di neve si è preso la libertà di scendere. Solo pioggia e nuvole e tuoni e pioggia e NEVISCHIO e pioggia. Sommata al risveglio traumatico post-vacanze alle 06.15.
Vabbè è il caso di smettere, questo post sarà già ignorato abbastanza senza mettermi a scrivere poemi.
Au revoir!
P.S. sto studiando lo svedese e mi piace.